Tra chat, lampeggianti, app dedicate e semplici navigatori satellitari, ormai i metodi per segnalare un autovelox o un posto di blocco sono molteplici… ma è legale farlo?

In giurisprudenza esistono già sentenze in merito e l’articolo correlato è il 340 del Codice Penale (interruzione di pubblico servizio). Approfondiamo insieme.

Quando segnalare posti di blocco non è reato

Il Gip di Genova si è trovato a giudicare il comportamento di alcuni utenti iscritti a una chat su WhatsApp i quali si scambiavano a vicenda informazioni circa la presenza di controlli sulle strade.

Ebbene, secondo l’interpretazione del giudice per le indagini preliminari non è reato segnalare posti di blocco. In particolare, non costituisce interruzione di pubblico servizio il comportamento con cui una o più persone segnalano la presenza di volanti della polizia tramite app per smartphone. Ed infatti: la chat è “privata” ossia chiusa: non vi accede qualsiasi automobilista ma solo chi si è previamente iscritto. Dunque, il pubblico servizio della polizia viene svolto e assicurato nei confronti di tutti gli altri utenti della strada che non fanno parte della chat; alla chat di WhatsApp partecipa un esiguo numero di automobilisti rispetto al numero di utenti della strada.

Lo stesso orientamento è stato condiviso dal tribunale di Alghero.

Si può lampeggiare coi fari per segnalare le postazioni della polizia?

Se non è reato segnalare un posto di blocco con messaggi sul telefonino, non lo è neanche la segnalazione effettuata con fari o clacson.

Tale comportamento, al pari del precedente, integra però un illecito amministrativo.

La norma del Codice della strada che qui viene in rilievo è l’articolo 153 il quale individua tutti i casi in cui è possibile usare i fari (abbaglianti e anabbaglianti), escludendone l’impiego per tutto ciò che non è previsto dalla norma.

Difatti, l’ultimo comma dell’articolo 153 stabilisce che chiunque «usi impropriamente i dispositivi di segnalazione luminosa è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 41 a euro 168». Tra questi usi impropri vi è anche la segnalazione della presenza del posto di blocco o di autovelox.

La segnalazione di un posto di blocco integra, dunque, un uso improprio delle luci, sanzionato appunto dalla legge.

Fare inversione di marcia davanti alla polizia è reato?

Chi scappa davanti a un posto di blocco non commette il reato di resistenza a pubblico ufficiale.

Secondo la giurisprudenza, per configurare tale illecito penale è necessario che la fuga si sostanzi in condotte pericolose per la circolazione, come ad esempio una guida a zig-zag, l’attraversamento dell’incrocio a semaforo rosso, un eccesso di velocità, una manovra azzardata che possa mettere in pericolo altri automobilisti da incidenti stradali.

Pertanto, chi, alla vista da lontano di un posto di blocco o comunque di un’auto della polizia, si ferma e fa inversione di marcia non può essere punito né penalmente né con una sanzione amministrativa.

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